E' stato un incontro di confronto e analisi, quello del 16 novembre, in Sala Consiglio di Provincia. Su invito del presidente Emanuele Ramella Pralungo, i vertici di Atap e di APM (Agenzia per la mobilità piemontese) hanno spiegato le problematiche alla platea di sindaci del Biellese - arrivati in grande numero, visto l'interesse che la questione del trasporto pubblico riveste per l'intero territorio - e delle rappresentanze dei lavoratori del settore TPL. Era presente al tavolo anche Michele Mosca, consigliere di Regione Piemonte.
Presentati dal direttore Atap, Sergio Bertella, i numeri raccontano una situazione critica prima di tutto dal punto di vista dell'organico: la carenza di personale si manifesta nei 154 turni di un’attività giornaliera coperta da soli 155 autisti. E' evidente che è sufficiente l'assenza - per i motivi più vari - di pochi lavoratori per determinare disagi nelle corse, fino alla soppressione di alcune, come è capitato. Per stare al sicuro, occorrerebbero infatti almeno 170 autisti. Atap ha più volte ribadito la volontà della società di assumere personale, ma le difficoltà che sembrano essere sorte negli ultimi anni rendono sempre più difficile incrociare la domanda/offerta in questo settore: turni di lavoro, costi di abilitazione, requisiti e, non da ultimo, retribuzione non soddisfacente sono gli elementi che rendono complessivamente ardua la ricerca del personale, benché Atap dichiari di essere continuamente disponibile a vagliare candidature.
Accanto a questo fattore già di per sé critico, a creare la "tempesta perfetta", ecco aggiungersi gli inevitabili "tagli", in termini di chilometri di percorso o di risorse economiche destinate a mezzi e/o assunzioni. Acclarato che i "tagli" sono inevitabili ai fini della sostenibilità finanziaria: è quanto sostiene Cesare Paonessa direttore di AMP, Agenzia per la Mobilità Piemontese, quando prospetta uno scenario di sostenibilità che, a risorse costanti, prevede un'inevitabile riduzione dei servizi, in termini di km percorsi (una riduzione, questa, che inciderà sulla sola riduzione dei costi, non sulla dimensione dell'organico). Lo scenario alternativo sarebbe quello, abbastanza ovvio, di trovare altre risorse, presumibilmente a livello locale, poiché la ripartizione nazionale non favorisce il Piemonte, che a sua volta non ha favorito né favorisce oggi il nostro territorio biellese.
Al netto delle tautologiche affermazioni di molti dei presenti di ripensare il TPL perchè i tempi sono cambiati e cambiano abitudini e persone, il presidente Ramella ha riportato l'attenzione sui "tagli" annunciati da APM: «Nel Biellese una politica di questo genere – cioè ridurre i chilometri delle corse sottoutilizzate - significa semplicemente scollegare il territorio, quando lo scopo del servizio pubblico di trasporto è invece di collegare il territorio soprattutto un territorio geograficamente complesso come il nostro. Questa politica dei tagli danneggia i lavoratori, gli studenti e spesso le persone svantaggiate. Chiediamo dunque la massima attenzione ad usare la parola "tagli" e ad attuarli, perché, se necessario, il territorio reagirà». Rispetto alle difficoltà economiche di Atap, Ramella ha sottolineato anche che Provincia di Biella per ben due volte si è resa disponibile ad aiutare l’azienda, in accordo con AMP, con rilevanti somme, facendosi carico della tenuta del servizio sul territorio in nome di ogni comune del Biellese.
I sindaci che hanno preso la parola (Bosso di Pettinengo e Carli di Valdilana) hanno esternato quella che sembra essere la sensazione condivisa: un futuro non roseo, una situazione strutturalmente difficile, da affrontare sul piano politico, visto che i dati tecnici lasciano pochi margini di azione, in quanto dura realtà dei numeri.
Per quanto riguarda la situazione del personale, il rappresentante di FILT CISL ha detto a chiare lettere che la difficoltà di reperire personale è dovuta in primis al peggioramento delle condizioni di lavoro, a partire dai turni sempre più difficili da gestire. L'unica strada per migliorare la situazione contrattuale sarebbe di lavorare sul contratto integrativo, e su questo si è chiesta ad Atap la disponibilità di ripensare al contratto, vedendo un miglioramento del fondo integrativo non come un costo, ma come un investimento e un segnale positivo per il futuro del trasporto pubblico locale. È una linea di pensiero che il Presidente Ramella Pralungo condivide appieno: «E’ giusta la strategia dei lavoratori di chiedere alle organizzazioni sindacali di lavorare sui margini del contratto integrativo, visto che quello nazionale esige ovviamente metodi e tempi molto più lunghi”.
L’incontro è terminato con la più ampia disponibilità data da Provincia di Biella e dal Presidente a collaborare e a creare occasioni per il confronto fra le parti con l’unico scopo di migliorare la situazione a vantaggio di cittadini e lavoratori. «Manterremo aperta la porta del dialogo – conclude Ramella – e come Provincia continueremo a monitorare la situazione».