Occorre precisare preliminarmente che la legge sulla protezione della fauna selvatica vieta in tutto il territorio nazionale la cattura di animali selvatici, il prelievo di nidi e di uova e l’asportazione di piccoli nati. L’unica circostanza in cui è consentita la detenzione, per un limitato periodo di tempo, è per prestare soccorso ad un animale ferito o bisognoso di cure, a condizione che del fatto venga fatta comunicazione entro le 24 ore successive all’Amministrazione provinciale competente per territorio.
Nel caso della nostra Provincia il numero da contattare è 015 8480804 (addetti al recupero).
Lo spirito della norma non vuole solo salvaguardare la fauna da eventuali traffici a scopo commerciale, ma mira a tutelarla da approcci, spesso compiuti in buona fede, che potrebbero comprometterne la successiva reimmissione in natura.
Il contatto con l'uomo determina infatti nell'animale comportamenti anomali, di eccessiva fiducia nell'uomo, che potrebbero comprometterne la permanenza in natura, lontano da pericoli rappresentati dall'uomo stesso o dagli animali domestici.
Nel caso specifico (vedi articolo pubblicato su stampa edizione locale), la Provincia è venuta a conoscenza dell'animale dopo che, ferito, è stato trasportato a cura della Protezione Civile presso il Centro di cura degli animali selvatici dell'Università degli Studi di Torino, ente convenzionato con la Provincia, allo scopo di prestare all'animale le necessarie cure.
Terminata la degenza, l'animale, dimesso dalla struttura universitaria, non potendo essere reimmesso in natura per l'assuefazione all'uomo ed in conseguenza dei postumi delle ferite, è stato trasportato presso un CRAS (Centro di Recupero Animali Selvatici) dove sarà gestito, con altri animali della stessa specie, in un ambiente idoneo, seppure confinato in relazione alle sue attuali condizioni, nella speranza che in futuro le sue condizioni ne consentano la reimmissione in natura.
Si coglie l'occasione per rinnovare l'invito ad evitare, fatte salve le situazioni di emergenza o soccorso descritte, di venire a contatto o peggio prelevare, dall'ambiente naturale animali, in particolar modo di giovane età, talora considerati erroneamente abbandonati, per evitare di arrecare loro danni irreparabili.
Nel caso specifico citato, la Provincia di Biella ha correttamente operato a norma di legge per la salvaguardia dell'animale.