In questi ultimi giorni si è letto e sentito di tutto sulla questione legata alla fusione dell’Atl Biellese con l’ATL Vercelli e Valsesia.
Risulta quindi indispensabile fornire alcune precisazioni che consentano di inquadrare la situazione in maniera chiara.
Innanzitutto questa fusione è il frutto di un adeguamento alla legge Madia e, di conseguenza, di un piano di razionalizzazione del precedente governo della Regione Piemonte e confermato dall’attuale, visto che non sono intervenute modifiche di alcun genere.
Provincia di Biella ha evidenziato sin dal primo momento che l’adempimento di legge non avrebbe rappresentato la soluzione ma, non avendo altre possibilità, la situazione è stata affrontata, governata e gestita. Qualora la Provincia di Biella non avesse agito secondo buon senso si sarebbe andati incontro alla messa in liquidazione della società ed il licenziamento del personale, oltre a restare un territorio senza alcun riferimento in ambito turistico. Purtroppo, a livello locale, abbiamo più volte riscontrato un approccio ben diverso, soprattutto da parte del capoluogo.
Provincia di Biella ha ritenuto fondamentale, secondo un’ottica e una prospettiva di territorio, coinvolgere comunque il Comune su tale argomento. Infatti uno dei rappresentanti in seno al CDA è stato scelto dal Comune di Biella, nonostante la partecipazione azionaria dello 0,8%.
Questa è stata una scelta della Provincia a favore del territorio. Infine si ritiene indispensabile un breve chiarimento riguardo alla composizione del CDA.
Innanzitutto il Presidente è di nomina vercellese perché loro, come territorio, si sono presentati compatti e con un accordo che prevede la partecipazione nella società di oltre 100mila euro. Per la parte biellese, la Provincia di Biella è rimasta sola ed il Comune di Biella non ha messo sul piatto nemmeno un euro.
Grazie ad un gran lavoro politico, il Biellese ha ottenuto 3 membri sui 5 del CDA, avendo quindi la possibilità di contrastare il presidente se e quando lo ritenga necessario.