
«"La vita è la realizzazione del sogno della giovinezza" è una frase che mi piaceva molto e che sono contenta di continuare a trovare giusta, anche se di questo "sogno" ho lasciato a casa molti "pezzi"; speriamo rimanga e si faccia evidente l’essenziale».
Così scriveva Maria Bonino in una lettera inviata da Ikonda, in Tanzania, dove era responsabile del reparto di Pediatria. Il sogno per il quale Maria ha speso la sua vita è stato quello di poter salvare tutti i bambini e le bambine pur nelle condizioni di povertà ed emergenza delle strutture ospedaliere in Africa.
Maria Bonino, nata a Biella nel 1953, dopo la laurea con il massimo dei voti in Medicina, aveva deciso di partire per la Tanzania per un mese di servizio missionario. In seguito a quell’esperienza i suoi piani di vita erano cambiati: dopo un anno di preparazione frequentando corsi di medicina tropicale e di lingua swahili presso Cuamm Medici con l’Africa, aveva iniziato a lavorare come responsabile del reparto di pediatria al Consolata Hospital di Ikonda in Tanzania. Dopo la Tanzania nella vita di Maria ci sarebbero stati il Burkina Faso, l’Uganda, l’Angola: sempre in prima linea con dedizione e professionalità nella cura dei più piccoli. Una fede profonda e vissuta nell’operosità di ogni giorno l’ha sostenuta ad affrontare con una costante fiducia situazioni in cui doveva fare i conti con strutture sanitarie limitate da drammatiche carenze.
A 20 anni dalla sua morte, la Fondazione che porta il suo nome, propone, la mostra: “Maria Bonino. La vita è la realizzazione del sogno della giovinezza” che seguirà un percorso fatto di testimonianze e documenti con l’obiettivo di far conoscere la sua storia nella città che l’ha vista nascere e alla quale è sempre rimasta legatissima. Scopo della mostra è presentare la sua vita come segno di speranza per le nuove generazioni che tanto faticano in questo momento storico e dare un senso alla loro vita oltreché quello di condividere le ragioni di quel sogno disinteressato che l’ha sempre tenuta giovane. La mostra è stata presentata alla stampa pochi giorni fa, l'11 marzo, presso la Sala del Consiglio "Maria Bonino", a lei intitolata poco dopo la sua morte.
Paolo e Cristina Bonino, fratelli di Maria, raccontano: “E’ da anni ormai che viviamo il ricordo di Maria occupandoci, con il prezioso aiuto e sostegno di chi collabora con noi, di quello che a lei stava più a cuore: dare una possibilità di riscatto, alleviare le sofferenze ed aiutare a crescere i bimbi nati “nella parte sbagliata” del mondo. Trascorsi ormai vent’anni, da quando abbiamo colto questa eredità, abbiamo pensato di proporre una mostra che parlasse di lei, che raccontasse la sua storia fatta di incontri, di impegno sociale, di interessi e passioni molto comuni. Il tutto vissuto con una tensione al senso ultimo e vero di ogni cosa respirato in famiglia e proiettato alla realtà incontrata. Sempre certa del fatto che nulla è nelle nostre mani, ma che, con le parole di Miguel Manara “tutto è dove deve essere e va dove deve andare al luogo assegnato da una sapienza che (il Cielo ne sia lodato) non è la nostra.”
La mostra sarà presentata in un incontro pubblico in programma Domenica 23 marzo alle 17.30 a Palazzo Ferrero nella Sala dello Stemma in Corso del Piazzo 29 a Biella. Interverranno il giornalista Giuseppe Frangi, co-curatore della mostra, la scultrice Cecilia Martin Birsa e l’attrice Eleonora Frida Mino con una lettura scenica accompagnata musicalmente da Rodolfo Sogno. Presenterà l’evento il professor Enrico Martinelli.
La mostra, che si aprirà il 23 marzo, è a ingresso gratuito e sarà visitabile a Palazzo Ferrero – Biella fino al 25 aprile con i seguenti orari: mercoledì e giovedì dalle 15.00 alle 19.00 – venerdì, sabato e domenica dalle 10.00 alle 19.00. Aperto Pasqua, Pasquetta e 25 aprile.
Per maggiori informazioni visitare il sito www.fondazionemariabonino.it/mostra-maria-bonino/ o scrivere a info@fondazionemariabonino.it.